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Channel: Elisabetta ricami a mano
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Un piacere minuzioso da regalarsi

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Cresce lentamente il mio lavoretto ispirato ai lavori di Hazel Blomkamp, che sto usando per andare In vacanza da me stessa.
Se doveste avere o doveste decidere di comprare uno dei suoi libri, non perdetevi l'introduzione scritta dall'autrice! Vi troverete a che fare con una persona moderna, di ampie vedute e decisamente simpatica! Ovvio che bisogna masticare un po' di inglese per farlo, ma non pensate che io sia tanto ferrata in materia: i potenti strumenti informatici ci aiutano e andando di intuito si può compiere l'impresa. Magari perderemo qualche sfumatura, magari ci verrà voglia di imparare meglio la lingua... 
Però... Un conto è leggere, un conto è scrivere... Mi accorsi delle mie carenze linguistiche soprattutto con la storia di Victoria Magazine: mi fecero una specie di intervista (via mail, ovviamente) e io mi ritrovai a rispondere spalando mucchi di polvere tra i neuroni screpolati contenenti i ricordi scolastici e vendendo l'anima a Google translate. Quando lessi la cosa sul giornale vero e proprio capii che, essendo stato il mio discorso riscritto da cima a fondo, esiste un mondo di espressioni linguistiche della lingua anglosassone a due universi di distanza. Chissà che risate, in redazione!


Comunque, tornando all'introduzione di Hazel, potrete divertirvi con i suoi consigli, che spaziano dalle consuete indicazioni su come scegliere stoffe e filati, all'invito a minacciare il vostro ottico se non vi costruisce lenti appropriate, oppure a usare della colla sul dito, se odiate il ditale.
E se state brontolando che non di solo inglese zoppico, visto il titolo del post... Ebbene, c'è qualcosa che non va, ma mi piaceva il suono delle parole: più correttamente avrei dovuto dire che è un gran piacere dedicarsi a questo ricamo minuzioso che richiede diversi passaggi in uno spazio ristretto. Che è laborioso, lento e che prevede molteplici cambi di colore. Che se è la prima volta che lo fai devi continuamente andare a leggerti il manuale... Che dunque è un gran divertimento condito da qualche parolaccia se sbagli. Ma che se disfi poi è tutto così bello! Insomma che dovremmo tutte, ogni tanto, regalarci questo piacere... Sempre questa eterna faccenda del tempo da regalarsi...

Il lenzuolone incubo della Gabry

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Questa è la storia di uno scampolo di famiglia, tramandato, attraverso la nonna, alla nipote.
Quando la nipote decise di sposarsi, mamma e figlia riuscirono ad incastrare la Gabry, che per mesi si adoperò al fine di ricamare lo scampolo e di trasformarlo in lenzuolo. Io le diedi una zampa per la preparazione e il disegno, che ovviamente non le andava mai bene. Poi vabbè ricamai le iniziali, ma tutto tutto il ricamo è opera sua.
Avevo salvato i disegni nella cartella "illenzuoloneincubodellagabry" e così è rimasta fino alla fine, quindi il titolo di questo post.
Mesi di ansia da prestazione, con una scadenza da rispettare, non sono poca roba...


Noterete il fiocco... E' sempre lui! Ed è proprio l'originale, che intreccia le iniziali e che si porta lateralmente in volute e volutine. Noi abbiamo aggiunto riccioli con rose e prolungato i nastri per raggiungere dei fiocchi angolari.
Ho fatto l'errore di fotografare alcune parti con il cellulare e dunque ho solo la seguente brutta foto dell'angolo e delle volute... Ma vi assicuro che è stato un piacere per gli occhi e per lo spirito vedere il lavoro terminato! 




Conosciamoci a Villa Buri!!

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Sarò a Villa Buri sabato 19 settembre e domenica 20 settembre (San Michele Extra, Verona). 
E' già due anni che visito il piacevolissimo evento organizzato da Annalisa, ma quest'anno succede che io sarò espositrice. E già mi viene da ridere. A momenti anche da piangere. 
Per lo meno non avrete difficoltà a riconoscermi: io sarò quella disorganizzata, col tavolo da campeggio, gli straccetti appuntati addosso e pochi altri brandelli di stoffa appiccicati al muro dietro di me con scotch marrone da imballaggio... Perchè sicuramente non avrò calcolato piani di appoggio e mirabolanti artifici scenici. Però, dai! Sarà divertente!!
Ho fotografato la locandina con alcune delle mie rose... Per un motivo, che, con le dovute premesse, vado a spiegare... 
A differenza di altre realtà, come gli eventi fieristici o simili, Magia tra fili e ricami a Villa Buriè una passeggiata in un parco ad accesso gratuito... 
http://www.villaburi.it/
Se riuscirete a seguire il sentiero principale, senza lasciarvi sedurre dal percorso sensoriale, l'orto botanico e il gorgoglio delle acque del'Adige, vi imbatterete nella seicentesca Villa Bernini Buri e potrete liberamente salire gli scalini di accesso per visitare la Villa, magari buttando un occhio qua e là tra i nostri stand.

http://www.villaburi.it/
Al preciso scopo di animare le due giornate, alcuni espositori proporranno dei laboratori e qui vengo finalmente al mio dunque. Il mini workshop che propongo avrà la durata di due ore e si intitolerà Il punto sulle roselline a punto vapore. Si terrà sabato dalle 14:30 alle 16:30 e la domenica replicato alla stessa ora.
Ecco l'interno della locandina con la programmazione... 


Laboratorio o non laboratorio... Sarà un piacere conoscervi!!

La settimana di prova gratuita dell'Associazione Fantasiarte

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E mentre le mamme ancora hanno negli occhi commosse l'immagine dei figlioli che varcano la pesante soglia della scuola con gli zainetti sulla gobba, mi accingo a proporre loro uno svago per quando, dopo poche ore (minuti? attimi?), cominceranno ad assaporare la ritrovata libertà...
Dai, non scherziamo! Anita e Mario hanno subìto entrambi un drastico cambio di classe e questa mattina corre lenta a ripensare alla finta baldanza di Anita e allo sconsolato musetto di Mario. L'incapacità di Alfredo di capire la necessità della scuola, invece, non è una grossa novità.
Comunque, bisogna andare a scuola.
E, se vi và, anche a scuola di ricamo.
Lunedì prossimo, 21 settembre, dalle 9:30 alle 11:30/12:00 siete tutte invitate alla settimana di prova gratuita dell'Associazione Fantasiarte, che mi supporta per i corsi. In particolare, ho pensato di condurre un incontro teorico/dimostrativo circa i disegni per il ricamo classico e il riporto del disegno su stoffe chiare e scure.
L'incontro è gratuito, ma per essere sicura che il numero delle partecipanti non sia eccessivo, vi chiedo di contattarmi via mail (elisabettaricami@gmail.com) o per telefono (cell.3487343031). Possibilmente non usate i social, perchè qualche messaggio mi scappa...
Se invece sarete in quel di Verona nel fine settimana, non perdetevi l'evento Magia tra fili e ricami a Villa Buri, di cui parlai qui. Sono ancora disponibili alcuni posti per i mini corsi gratuiti sul punto vapore!

La magia di Villa Buri

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Magia tra fili e ricami a Villa Buri, settembre 2015, è stata la mia prima volta: la mia prima vera esposizione in un evento dedicato al ricamo.
Mi sono imposta di non fare nomi, perchè sarebbe imperdonabile trascurare qualcuno soltanto perchè non sono riuscita a raggiungere alcune sale oppure perchè la mia mente era altrove e la mia ignoranza tale da non riuscire a vedere e riconoscere mirabili meraviglie. 
Un'unica eccezione, doverosa: un gran grazie ad Annalisa Comerlati per l'invito, l'accoglienza, la dedizione.
Villa Buri, dicevo, è stata una prima volta e quindi un misto di ansia da prestazione e incertezza. E' stata due amiche folli strappate alle loro faccende per evitare che combinassi pasticci all'allestimento del venerdì sera. E' stata una pazza pizza per ringraziarle, in cui ho riso fino alle lacrime rischiando di sfracellarmi contro un blocco stradale. Una notte insonne chiedendomi che ci andavo a fare. Tre grembiulini neri ricamati con fiocchetti colorati, interpretati in mille esilaranti modi e contatti gratificanti accolti con incredulità. Scoprire di essere la meno Elisabetta di tutte... Una compagna di banco simpatica e talentuosa che ha sopportato schiamazzi. Compagne di stanza silenziose, da conoscere a poco a poco, con la paura della competizione e la scoperta infine dell'unione nella passione. Una finestra aperta sullo stand di una blogger che seguo da anni e volti e nomi che si rivelano. Maestre e amiche di sempre da reincontrare, mille cose da comprare senza avere infine il tempo e i contanti per farlo. Un'amica speciale a telaio che racconta di tempi che furono e angoli di novità che mi sono persa. Un risotto memorabile col tastasale e le battaglie per offrirlo. Una rosellina perfetta eseguita da una bambina. Una serata di stanchezza e l'entusiasmo di una nuova giornata in Villa. Contatti e chiacchiere e chiacchiere fino ad essere stufa di sentire la propria voce. Scambi di elogi e proposte di collaborazione, che, se anche non avranno mai luogo, hanno rappresentato l'esternazione di reciproca stima. Fiumi di persone che vagano e si fermano, con occhi interessati, distratti, stupiti, amorevoli, spenti o brillanti. Una famigliola che ti rimane nel cuore perchè ti conosce da tempo virtualmente e finalmente tu conosci i suoi componenti, che tornano di nuovo la domenica per salutarti... La stanchezza del riordino col miracoloso intervento di una sorella e due piccoli grandi regalini inaspettati che ti commuovono. I saluti e le promesse... 
Ma come?! Sabato non si torna a Villa Buri??!!

Coincidenze azzurre

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Ogni estate finisco per leggere un romanzo di Tracy Chevalier, mio malgrado, inizialmente, perchè la trovavo un po' cruda e vagamente inconcludente. Ma mia madre compra i suoi libri e poi me li infila in borsa e i titoli, le copertine e gli argomenti di Tracy sono sempre seducenti. E in effetti i suoi appartengono alla categoria dei libri che si fanno leggere tutto d'un fiato. Dall'estate scorsa poi ho iniziato ad amare l'autrice perchè, dopo aver letto L'ultima fuggitiva, scoprii che per argomentare l'abilità della protagonista a cucire trapunte, si era lei stessa iscritta a corsi di cucito, finendo per curare una mostra sui quilt dal titolo "Things we do in bed", che ripercorreva nascita, riposo, procreazione, agonia e morte, in un percorso espositivo curioso e intelligente. 
Ma quest'anno ho letto La vergine azzurra. Qui la protagonista del presente e la sua ava del passato sono legate nel racconto dal colore azzurro, che la prima sogna, mentre la seconda vive in turbolente questioni religiose e familiari. Magia e coincidenze permeano il libro e io ne sono rimasta invischiata, finendo per cogliere, come inspiegabilmente a volte succede nei giorni delle lettura e in quelli immediatamente successivi, coincidenze fortuite legate al tema trattato e nello specifico ai riferimenti artistici legati all'azzurro. Non sto a spiegare nel dettaglio i meandri polverosi del mio cervello e le associazioni che ne sono scaturite... Sta di fatto che dal dipinto citato nel testo (la Pala di San Zaccaria a Venezia) sono arrivata alle Ceramiche dei Della Robbia e ne è scaturito un crescente desiderio di tornare all'Assisi... E ad Assisi e a La Verna! Ma per smuovere la tribù ci vorrà un po' di tempo...


Il medaglione che ho ricamato viene dal curioso libro di Raffaella Bartolucci Cesaretti, intitolato Il punto Assisi, tavole edite e inedite di un ricamo antico e che in realtà è una enorme cartella di tavole e non un libro rilegato. Il disegno originale avrebbe avuto il profilo esterno a punto scritto nero, ma dopo averlo ricamato e averlo trovato troppo scuro, lo ho sostituito con l'azzurro. 
Azzurro... Appunto!

Ad Abilmente con... Giuliana Ricama!

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Ad Abilmente con... Giuliana Ricama (http://www.giulianaricama.com/)! Avete capito bene! 
Ragazze... Incredibile! Io ad Abilmente? E chi se lo sarebbe mai sognato? Abilmente è l'immancabile gita di ottobre, il venerando luogo in cui spendere tutti i risparmi di un anno, il pellegrinaggio ispiratore, l'Appuntamento con la A maiuscola per il quale si disdicono gli appuntamenti!
L'incredibile è opera della ben nota rivista Giuliana Ricama, che si distingue per il travolgente spirito d'iniziativa e la forte motivazione della redazione tutta, capitanata dal gentilissimo Direttore Hrabar, il cui invito mi colse alla sprovvista a Villa Buri: il ricordo è sfumato, ma son certa di aver seminato  almeno cinque o sei figuracce in quell'occasione. Peccato! Non perdo mai l'occasione di stare zitta! Spero di fare ammenda con questo post e subito ringrazio tutti per aver ideato una così bella occasione! Inutile dire quanto mi entusiasma l'idea di conoscervi! Perchè verrete, vero? Dovete venire a trovarmi! 
Dove?! Alla fiera di Vicenza Abilmente Autunno. Quando?! Il giovedì, oppure il venerdì. Io ci sarò in questi giorni, ma se andrete in fiera sabato, oppure domenica, dovrete comunque andare allo stand di Giuliana Ricama (Padiglione 2, stand 240) a sfogliare la rivista. E dite che vi ho mandato io! Poi vi interrogo!


Come immagine di copertina  di questo post speciale, ho scelto la foto di due lavori che ben conoscete e l'ho fatto per ben tre motivi...
Per prima cosa ho scoperto, alla luce di Villa Buri, che sono i più ricercati.
In secondo luogo, sono i due peggio resi dal blog. Cioè... Vi spiego... Tante carinissime persone mi hanno detto che dal vivo i miei ricami sono più belli. Gongolo magari sul momento, ma poi posso immaginare che dietro a tanta gentilezza si celi sublime affettuosa cortesia. Quindi rimango col ragionevole dubbio, anche perchè ho sempre pensato che una buona fotografia possa mascherare un pessimo ricamo. Però una cosa è certa e dimostrata dalla legge dei grandi numeri: il quadretto con la scritta AMA è stato immaginato molto più grande di quello che è in realtà; la bambina della tenda molto più piccola. Vi avviso in anticipo, così non rimarrete deluse!
Terzo motivo, con un pizzico di mistero: le rose saranno protagoniste di... 


A giovedì, o venerdì, oppure al doveroso resoconto del dopo-fiera... Non appena avrò ripreso i sensi!

Ad Abilmente con... Giuliana Ricama! L'epilogo

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Esco ubriaca dalla fiera di Vicenza, come se mi fossi scolata due latte di birra, quando solitamente mi basta un bicchiere per far girare le pareti.
Due giorni in piedi a blaterare, nutrita di soli caffè e di quella materia per cui la mia carissima amica di Valdagno dice avermi trovato assai ingrassata... Gratificazione, forse? Beh, tanta!
Grazie a chi di voi è riuscito, oppure ha potuto, venirmi a trovare! A chi per la prima volta legge questo blog dopo aver pescato dal mucchio un volantino in fiera! A tutte le lettrici! Tutte, tutte! Perchè ogni lettore ha sostenuto la mia piccola attività, nata con mille perplessità e ha plasmato la mia inettitudine, spremendo quel po' di buono che c'è in me. Niente di chè, ma utile a qualcuno e questo basta. Ogni commento è una visita a domicilio, un volo oltreoceano per venirmi a trovare e dunque grazie. Grazie per la simpatia e l'ostentazione di invidia. Grazie alle famose ricamatrici, artiste, che ho finalmente conosciuto, per avermi parlato con una complicità che mi ha fatto sentire importante. Scusa invece a chi inavvertitamente o superficialmente ho trascurato e magari offeso per ebbrezza.


E in particolare grazie a Giuliana Ricama per avermi offerto cortese e simpatica ospitalità e a cui affido un lavoro che uscirà con il prossimo numero, comprensivo di... Tutorial fotografico delle roselline a punto vapore!



Ecco dunque svelato il collegamento con le rose!


Ma se qualche dubbio rimane sul perchè della fiera, ecco la mia personale riflessione universale: cosa non si farebbe per poter, almeno una volta nella vita... Indossare un passsss?! 



Le mi-ti-cheee!

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In tutta la pappardella strappalacrime dell'ultimo post non ho fatto cenno alle mie compagne di sventura. Non perché me ne sia dimenticata o perché non siano meritevoli di ringraziamenti, ma per il sadico piacere di tenerle sulle spine e, magnanima, per lasciare che si crogiolassero in acidi spettegolezzi contro la mia irriconoscenza. Raro e occasionale evento, anche per poter dedicare loro un intero post.
Però, però... Ho un problema di forma nel discutere di loro: non posso fare la sdolcinata o tenere un registro serio, altrimenti potrebbero offendersi, oppure pensare che io abbia definitivamente perso la testa, oppure (sia mai!) montarsi la testa. Non solo per questo, ma anche, quando le incontrerete dovrete esclamare Mi-ti-cheeee!, proprio come farebbe Kung Fu Panda, oppure Homer Simpson, se credete.


Come fare a riconoscerle? La Patty (cuore azzurro) avrà tra le mani una maglia ai ferri e lo sguardo di chi ha raggiunto l'illuminazione da un pezzo e niente, dico niente, potrà turbare la quiete del suo ritmico movimento. Se le rivolgerete la parola lei uscirà con una massima filosofica sull'esistenza e voi tornerete alla vita di sempre con nuova energia... Oppure attonite. La miticità di Shifu, ma coi ferri da calza, tanto per farla breve.


La Gabry (cuore rosa) starà ricamando un punto croce + roselline a punto vapore (ben conoscete la sua sete di concorrenza...) e vi incanterà col suo charme facendo ondeggiare i perfetti boccoli. Se inizierete a parlare con lei scoprirete senz'altro di avere parenti in comune (compreso un santo patrono), ma se oserete replicare, assaggerete la miticità di Tigre.

Entrambe dunque cercheranno di traviarvi con maglia e punto croce e di distogliervi dal ricamo classico. Con questo premeditato e perfido recondito obiettivo mi seguono nelle mie manifestazioni.
Non escludo, nel caso di Abilmente, che lo abbiano fatto anche per ottenere il passss, ma sta di fatto che adesso mi toccherà offrir loro una pizza.
Non so come avrei fatto senza di loro e la mia vita sarebbe troppo semplice, smorta e scevra di problemi senza la dose di quotidiana insana follia che riversiamo sul wossap. Ma non fatene parola con loro, sennò incominceranno a ricattarmi o, peggio, inizieranno ad avanzare pretese.
Dunque ricordate: Mi-ti-cheeee!! Ma solo come lo direbbe Kung Fu Panda.





Alfredo

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Ci sono idee e immagini che decantano nella memoria in attesa della giusta occasione, oppure di un mattone di sostegno. 
Da tempo ormai acquisto Embroidery, una rivista inglese sullo stato dell'arte in materia di ricamo e tessile. Un prodotto forse inconcepibile qui da noi, ma solo perchè qualcuno, nel passato, deve aver fatto l'errore di non inserire il ricamo e le attività tessili nel filone culturale artistico. Almeno questa è l'idea che mi sono fatta e preciso che non vengo dal mondo dell'arte. Spero dunque di sbagliarmi. 
C'è sicuramente dell'altro in Italia, ma per il momento sono incappata soltanto nelle mirabili opere di Ilaria Margutti, che non definisco per non imbrattare con banalità la sua immensa profondità e in quelle dell'illustratrice Stefania Vianello, le cui tavole ricamate andarono a comporre il libro per bambini Per fortuna c'è mamma, che vidi proprio qui a San Bonifacio in una mostra. Ma divago, come al solito. 
La copertina del numero settembre/ottobre 2014 di Embroidery fu dedicata ad un ritratto di Emily Jo Gibbs. Mi colpì la sua abilità nel cogliere i tratti di un volto con linee essenziali. Con sana malinconica invidia ammirai l'idea di prolungare parole dai capelli di quei semplici volti espressivi (sapete bene come avrei voluto essere autrice di un'idea simile!) e chiusi la rivista con il fare sconsolato di chi avrebbe bisogno di un bel corso di disegno. 
Poi la tecnologia, qualche mese dopo, casualmente mi offrì quel mattone di sostegno: cominciai a credere nell'intelligenza artificiale.


Stavo zampettando su Word (sì, sì, informatici miei... Ridete pure...), quando scoprii una funzione di rielaborazione delle immagini, brutalmente ignorata dalla mia suprema ignoranza. Parlo della sacra opzione effetti artistici, tra gli strumenti immagine.
Provai a inserire il bel musetto di Alfredo, incantato dalla sua prima neve, e guardate un po'...

Alfredo prima della cura

Alfredo dopo la cura
Capite?! Un brandello di bisso, un'applicazione a rovescio, tanto split stitch (punto indietro spezzato) e poco punto pittura. A telaio.


Anita, con lo spietato disprezzo impostole dai suoi 10 anni, ha liquidato il mio entusiasmo con uno stringato Sembra un fantasma! E così... Sbaaam! Ecco anche un significato recondito dell'opera, di cui vantarmi! E' sbiadito. E' vero che sembra un fantasma. Più un ricordo, però. Un ricordo che sfuma col passare del tempo!
Ora... Vorrei precisare che tutta la pappardella sull'arte, spalmata più sopra, non vuole incitare a riconsiderare i miei lavori. Di fatto ho preso in prestito un'idea e spero che la citazione non offenda l'autrice. Ho fatto anche una cosa un po' triviale, spiegando ad altri come ho fatto. Ma la verità è che a noi piace ricamare... Nulla di più e niente di meno! E se, in ciò che facciamo, riusciamo a metterci anche un contenuto e magari un volto amato... Tutto è più bello!

Forme e colori intorno a noi

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Questo post nasce per caso, mentre avrei dovuto fare e scrivere dell'altro. Ma siccome era da un po' che non mi facevo prendere dall'entusiasmo per un'idea, ho ritenuto importante lasciare che il sentimento prevalesse, per arrivare a voi più genuino e infine utile.
E' nato tutto da una piccola cosa...
Una amica mi chiese due ricamini per decorare delle tasche, da abbinare alle roselline stilizzate sulla cotonina del grembiule. Ho preso meccanicamente i colori dalla scatola accostando la cotonina e ho ricamato un paio di ricciolini. Niente di più facile. Niente di nuovo. Cose che fanno tutti, tutti i giorni.


Ma la nostra mente è piena di stereotipi ed è settoriale. Cioè, vabbè, non generalizziamo... La mia mente è stereotipata e settoriale: trovavo banale copiare i colori da una cotonina per abbinare un ricamo, ma mi sono quasi sentita il genio della lampada, quando, spostando gli occhi dalla cotonina all'abito che indossavo, ho guardato la stampa dell'abito con occhi nuovi. Ovviamente mi ero accorta che l'abito raffigurava rose e, se lo ho comprato, era perchè ne avevo apprezzato forma e colori, ma avevo ignorato le potenzialità di quella strana palette di colori, che si può applicare al ricamo a prescindere dal voler abbinare o meno quel ricamo. L'ho ignorata forse semplicemente perchè non era roba da merceria.


I miei neuroni, d'altro canto, si sono avvinghiati agli stereotipi e, anzichè creare un campionario, o un oggetto qualsiasi, mi hanno imposto di progettare e realizzare una borsettina da abbinare al vestito, ma tutti sappiamo che non mi vestirò mai come una signora di classe e dunque cosa ne rimane? L'esperienza costruttiva di composizione di una palette di colori estrapolata da un tessuto e la mortificante sgridata della Patrizia, che ha bocciato senza pietà diverse fasi costruttive della borsa, rimandandomi a settembre (e non è neanche finito ottobre) per le mie abilità di cucito. Se solo non avessi lasciato ammuffire Ambrogio per tutta l'estate...


Dunque, se dovessimo rivederci un giorno, di questo lavoro (mi raccomando!) dovrete solo concentrarvi sul ricamo: non aprite la borsetta perchè potrebbe esplodervi federa e imbottitura in faccia!
In tante mi ringraziate perchè metto i riferimenti DMC e oggi non voglio deludervi! Ho usato i seguenti colori: 3685, 3688, 3727, 420, 422, 822, 928, 926, 3768. Avere la cartella colori cambia la vita! La consiglio vivamente, anche se ha un suo costo. Per il disegno ho modificato la E dell' Edwardian script.

Con la bramosia dello scopiazzo pazzo, sto avviando diversi campionamenti, ma, siccome mi sto dilungando troppo, concludo il post con le immagini di un piccolo quadretto che ho comprato in fiera dalla mitica Laura, che mi pregio di aver stanato sul suo blog prima che diventasse famosa: mi era tanto piaciuto il nome lequattroassi.blogspot.com per un blog di... Cornici! Laura in realtà non fa solo cornici: crea oggetti che raccontano una storia, perchè partono da materiali vissuti, che lei trasforma con il suo gusto e la sua intelligenza particolare. E io mi sono permessa di aggiungere una parola al piccolo racconto di questo quadretto...


Forme e colori sono intorno a noi... Basta imparare a riconoscerle e a cogliere l'invito!

Perduta nei Coloris DMC

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E' piovuta manna dal cielo...
Regala un paio di matassine di filo a una ricamatrice e la sua giornata avrà un colore diverso: il colore del sorrisetto sulla faccia.
Falle annusare nuovi filati e lei gorgoglierà come la mia nipotina di 4 mesi quando vede il cucchiaino della frutta, agitando con bramosia dita che ancora non te lo possono strappare dalle mani. 
Regalale tutta la nuova gamma di filati sfumati e ... Sbaaaam! Te la troverai stramazzata ai piedi!
Così fu. 
Ora ho un bernoccolo in testa: una nuova folle sana e insana follia per le nuove matassine sfumate DMC.
Quando me le hanno portate, le ho girate e rigirate tra le mani. Le ho rovesciate a caso sul tavolo. Le ho messe tutte in fila in ordine numerico. Ho zittito la Gabry e la Patrizia che vociavano impunemente, perchè mi sconcentravano le matassine. Le ho scrutate da vicino e da lontano.


Le ho interrogate, perchè mi dessero un suggerimento. Ma tutte insieme, lì, con quella vibrante dissonanza di abbondanza di colore, non ho udito voce.
Mi sono anche un po' spazientita.
Ho infine capito che bisogna fare come con i bambini: dare attenzione ad uno alla volta, per scoprirli con tenera calma e pazienza... E per non impazzire.


Ogni matassina possiede una sua gamma di almeno tre colori, che virano in sequenza. Sono colori difficili, alla prima occhiata. 
Ho preso dal mucchio quella che mi sembrava la più principessa di tutte (guarda caso è la prima della serie!), l'ho piazzata davanti agli occhi e le ho urlato, scuotendola: paaarlaaamiiii!! 
Ebbene (mi ha sussurrato...), puoi ricamare il nome della tua nipotina sul sacchetto di cotone, perchè presto andrà al nido e tu da settimane fai finta di non sentire le pressioni di tua sorella... 
Saggia matassina! Le ho risposto.


L'arguta matassina si chiama Coloris DMC 4500, mentre la rosa a punto vapore, le foglie e i nodini sono ricamati con i DMC 760-761-3363-746. Font Chopin script.

Dicono che per ubriacarti devi bere il secondo bicchiere... Dunque ho preso dal mucchio un'altra principessina: un tipino vivace, dai colori sgargianti e femminili, ma anche un po' maschiaccio: la Coloris 4502, insomma. Font Rochester.


Col secondo bicchiere la dipendenza è assicurata e giusto ora ho un terzo lavoro in corso. 
Volevo verificare le potenzialità di colori incapaci di suscitare emozioni forti alla prima occhiata. Volevo anche fare qualcosa per Mario e Alfredo e dunque ho pescato dal mucchio un tipo tipicamente mascolino: il Coloris 4512. E' uno che alterna il rosso al blu, con una parentesi grigia. Ma è un tipo loquace e subito mi ha evocato gli ambienti scolastici e le tradizionali iniziali rosse e blu, da rivisitare in chiave moderna. Bravo ragazzo, il 4512! 
Font Xiomara.


Vi mostro il ricamo, ma vi lascio in sospeso per la confezione, perchè dovrò torchiare a dovere la Patrizia per ottenere i suoi saggi consigli: mi toccherà offrirle un'altra pizza... Eh, no!! Le mie matassine me le tengo strette!
Scappo! A prestissimo!

Tempo di bilanci e di auguri

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Per prima cosa ringrazio di cuore i miei dolci incubi: tutte coloro che mi hanno scritto chiedendomi che fine avevo fatto e che mi hanno spronato a scrivere un post.
Tranquille! Sono viva, vegeta e operosa.
Ho fatto lunghi lavori a mano, che posterò quando potrò, e ho ripreso a lavorare a macchina e a scrivere su acuscripta.blogspot.com, perchè ho perso la testa per un alfabeto lussureggiante, che mi ha dato l'opportunità di produrre i miei regali di Natale. Lo so che è un controsenso. Ma si fa quel che si può.
Ma in questo blog si parla di ricamo a mano e parto con questa G fatta di nastri...



Vi ricorderete della mia E di prova con i nastri sintetici... Essendo questo un lavoro su commissione, ho ovviamente cercato materiali più nobili, comunque alla portata di tutti: nastri in raso e filati DMC. Il problema dei nastri in raso è che sono molto più spessi dei nastri di seta usati per il silk ribbon e dunque il repertorio delle parolacce che uno solitamente possiede non copre la gamma di arrabbiature che comporterebbe il far passare attraverso la stoffa un nastro di raso con dimensioni medie.
No problem con il ragnetto!
Per le rosellone, in sostanza, ho soltanto appuntato sul dritto della stoffa il nastro, facendolo passare a rammendo su cinque lanci di filo (ragnetto), come meglio spiegato in questo sito. Ho tinto i nastri con i colori per seta, al fine di sfumare un po' la monotonia.
Boccioli e nastrini sottili sono invece passati abbastanza facilmente. La terra ha tremato solo per pochi istanti.
Rametti a punto mosca e nodini per far pace con il mondo... Che delizia!

Tra un nastro e un punto mosca, ci ho infilato alcuni lavoretti, simili ad altri, ma con nuove identità...


Io tergiverso, ma prima o poi dobbiamo tirare le somme dell'anno in corso... A dicembre bisogna verificare se i propositi per l'anno nuovo sono andati a buon fine.
Non ho il coraggio di rileggere il post di inizio anno, ma riguardo a quello che ricordo di aver scritto, sono sicura che:
- non sono dimagrita (eh, eh...);
- ho cucinato una lasagna per la Prima Comunione di Anita (una basta e avanza, dunque non lo farò mai più);
- il mio anno non ha brillato gran chè, neppure per perline e paillettes.

A proposito! Mi accorgo solo ora di non avervi fatto vedere le pessime foto delle bomboniere di Anita!


Il tempo stringe, Natale è tra poche orette e io vi saluto, con una valangata di auguri da spargere ovunque, sperando che il traduttore automatico sia in grado di farlo. Ho cose da raccontarvi e foto da mostrarvi. A presto! Buon Natale a tutti, tutti!

Home sweet home

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Ricorderete forse i puntini di sospensione che lasciai dopo l'allusione alle rose presentate sul post su Abilmente... 
C'era un piccolo progetto in fermento, con la redazione di Giuliana ricama (www.giulianaricama.com), che gentilmente mi ospitò in quell'occasione.
Insomma... Un mio lavoretto è stato pubblicato sul Numero7 novembre-dicembre 2015 di Giuliana Ricama (a questo link potrete anche, cliccando sulla copertina, sfogliare virtualmente l'indice e alcuni contenuti della rivista). 
Volli proporre non soltanto un lavoro da riprodurre (il cuscinetto Home sweet home che intravedete in foto), ma anche il tutorial delle roselline a punto vapore, per rispondere a frequenti richieste in proposito. 
Non ho ancora avuto riscontri sull'utilità dell'impresa, dunque... Fatemi sapere!

Di lane e di oriente

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Al mio doveroso augurio di felice e operoso anno nuovo, che giro a tutte voi e me stessa, che faccio adesso, ma che estendo atutto il 2016, segue il racconto della borsa di G in lana cotta, affidatami perchè ricamassi qualcosa a dar luce al nero.
Non avrei mai scelto l'arancio (ora lo adoro!), se non fosse stato per una passamaneria dal profumo d'oriente, che decora la chiusura a ridosso della cerniera. 
Nessuna metafora nell'accenno al profumo! Nel disfare la fodera, per avere accesso alla stoffa da ricamare, un lieve esotico aroma di cumino e cannella, ultimo forse residuo delle origini della borsa, ha solleticato le mie narici.


Decisamente più occidentale il soggetto scelto, estrapolato da Il libro delle lettere della Babbi-Cappelletti, che viene sempre in mio soccorso nei momenti difficili.
Una G con ricche volute, che ho banalizzato con le mie rose e i piccoli fiorellini, se non altro per recuperare in extremis il proposito di ricamare perline del 2015. 
Dovete assolutamente provare a fare una cosa simile! Cioè... Prendete una di quelle belle lettere ornate, che vi piacerebbe ricamare a punto pieno e che impieghereste circa 8 mesi a finire e... Ricamatela in poche ore con i semplici punti base! Non è certo la stessa cosa... Ma ameno non perderete tempo a sognare, rimanendo con le mani in mano. 
Lo so perchè... Mi capita spesso!
La G è grande e, considerata la natura del supporto, ho mescaloto ai mulinè delle lane che avevo usato per il bandera.


Se potrà mai interessarvi per qualche ragione... Ho documentato le mie prove di macramè a macchina in questo post su acuscripta.blogspot.com. 
A prestissimo con... Un paio di date per i corsi del 2016!! 
Ancora a tutte auguri di Buon Anno!

30 e 31 gennaio:base1

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Eccomi con la prima data utile dell'anno!
Ho un po' rivoluzionato la struttura dei corsi e così sono qui a proporre un corso rivolto alle principianti e a coloro che voglio mettere un po' di ordine alle proprie conoscenze sul ricamo classico base. Prevede una prima ampia parte legata al recupero dei materiali e dei disegni per il ricamo classico, l'applicazione pratica ai sistemi di centratura e di ricalco, i punti base e le roselline a punto vapore. L'ho chiamato base1 per distinguerlo dal base2, che, in buona sostanza, consente di eseguire la lettera fiorita e che sarà in programma a fine febbraio. Il base1 non è propedeutico al base2, ma tutti gli argomenti di teoria accennati per il base1 non potranno essere ripresi, se non per gli scopi specifici dell'iniziale.
In ogni caso, se vorrete saperne di più... Non esitate a scrivermi e a richiedermi il programma dettagliato!

Il ricamo del Base1

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Ho ridefinito il lavoro da proporre nel corso base di ricamo classico (Base1). 
Mi è uscito così, perchè ho voluto inserire tutti i punti utili per i principianti, compreso un piccolo riempimento con il punto erba.


E non potevo non inserire il mio attuale tormentone... Ovvero i rami di pesco a punto vapore, che adoro perchè spuntano dalla stoffa come fossero boccioli veri.


Per dettagli e informazioni del corso, rimando al precedente post. Le iscrizioni chiudono tra qualche giorno!
A presto!

La lunga e calda estate 2015 e un inusuale giro del mondo

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Senz'altro rimarranno indelebili nella memoria i campionari della più calda estate della mia vita, la terribile 2015, quella in cui, quando riuscivo a dormire, sognavo un condizionatore.
Ricevetti una mail oltreoceano. Forse non ho ben chiaro come funzioni l'etere, ma il piccione deve aver fatto una gran faticaccia a sorvolare con quel caldo tutto l'Atlantico. 
Da nientepopòdimenochè la Broadway newyorkese (il mio ristretto immaginario televisivo mi porta alla via dei teatri coi musical a all'esilarante telefilm La tata), ricevetti un piccolo, ma operoso incarico, che mi entusiasmò non poco e allo stesso tempo mi affannò al punto da non capire quale fosse il confine tra il caldo percepito e l'effettivo.
Premetto doverosamente che io fui esclusivamente silenziosa esecutrice di un progetto creativo più ampio, di esclusiva proprietà intellettuale di Erin Fetherston (https://erinfetherston.com/), al cui sito rimando per assaporare lo stile elegante e giovane delle creazioni del suo studio stilistico.
Tutte le immagini postate vanno dunque intese in questo senso e ringrazio Erin, nonchè il mio prezioso contatto, Ellen, per avermi lasciato raccontare l'entusiasmante avventura.


Il campionario, vario e assortito, fu ricamato su stoffa di cotone e destinato ad essere assemblato al capo opposto del pianeta, in piccole borse a forma di telaio. 
Mi divertii, con una punta di apprensione, a seguire il tracciato degli efficienti corrieri, per scoprire come in un giorno un pacco possa, da Verona, viaggiare la notte e salpare da Milano all'Oriente in poche ore. 
Campionari che hanno parlato tutte le lingue del mondo e che sono tornati nel grande continente mirabilmente confezionati e pronti a vantarsi in una sfilata e a farsi ammirare in una lussuosa vetrina on-line.


E io nella buia caverna a seguire la loro corsa e ad immaginare scenari... Mi sono fatta comodamente sballottare qua e là in un emozionante viaggio intorno al mondo. 
Grazie Erin! Grazie Ellen!

Io. Su Inspiration Magazine. Da svenire!

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Oggi è il mio compleanno. 
Non ho mai capito perchè si festeggi il compleanno: ho cancellato la data quando ho compiuto 30 anni e quindi è da tanti anni che ne ho sempre 30. 
Sento in effetti di più i compleanni dei miei figli e in quell'occasione mi faccio sempre regalare qualcosa da loro... Eh, eh... 
Però, però... Questa mattina il caso ha voluto che, aprendo la posta elettronica, io abbia trovato la mia copia digitale di Inspiration Magazine, che ha innescato una serie di reazioni emotive a catena, scoperchiando un retaggio di entusiasmo infantile...

Dai... Sono su Inspiration Magazine, issue#89! 
Wow... Non ci credo... Wow!!


Ringrazio in primo luogo i miei mitici contatti Susan O'Connor e Ellaine Bronstert per l'alta professionalità con cui è stato condotto il servizio, la gentilezza e la simpatia regalatemi, l'occasione offertami e l'invisibile indulgenza con cui hanno tollerato le mie traduzioni alla Google translator. Non è un caso che Inspiration Magazine abbia il meritato successo che ha: dietro una grande rivista ci sono sempre... Grandi donne!

Capirete dunque l'imbarazzo e l'entusiasmo a starci dentro.

Ho tenuto per l'occasione una serie di immagini di un paio di iniziali che ricamai tempo fa e che amai particolarmente per l'effetto cromatico che ne risultò...


Lo faccio al preciso scopo di solleticarvi la curiosità a testare la rivista.
Troverete il tutorial per l'esecuzione delle iniziali fiorite, nell'ottica di impostare un lavoro creativo, svincolato da un disegno precostituito, e di realizzare un vostro unico capolavoro!
Ovvio che il vantaggio di sfogliare Inspiration Magazine non è certo trovare un mio ricamo... Significa leggere interessanti articoli sul ricamo e la sua storia e trovare progetti e inspiration...
Impallidisco di fronte alla maestria delle altre ricamatrici!

Ma insomma... Oggi festeggio ugualmente!


A chi mi ha chiesto in questi giorni informazioni circa la rivista, esiste sia la copia cartacea, con gli evidenti costi legati alla spedizione dall'Australia, sia quella digitale, ad un costo veramente accessibile. La copia arriva direttamente con la posta elettronica ed è visualizzabile su Zinio, un portale apposito. Credo che si possano acquistare anche numeri singoli. Sul sito di Inspirations Magazine tutte le informazioni!

Giusto tre piccole annotazioni

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Non vedevo l'ora di mettermici all'opera! 
G mi portò una lampada di ceramica splendidamente dipinta, immaginando un paralume ricamato, e non appena vidi il fiore del rovo mi entusiasmai all'idea di trasformare le solite rose in qualcosa di più... Succoso!
L'entusiasmo opera miracoli per imperscrutabili vie oscure e una scintilla di coraggio ha infiammato le mie deboli doti grafiche. Benefica illusione momentanea... Meglio non dire.

Giusto tre piccole riflessioni cromatiche su questo lavoro, che sono nate ricam facendo...

1. Le rose non sono bianche!
C'è un filato che ha un colore veramente brutto e che comprai per sbaglio: il DMC 3866. E' un bianco sporco, quasi grigio. Una delle 50 sfumature di grigio delle mie odiose lavatrici bianche.
Ma le vie del ricamo sono infinite: forse non comprai per sbaglio il bruttarello! Vi spiego...
Se avessi usato un filato bianco (blanc o B5200), da lontano le rose sarebbero scomparse. Come vogliono i saggi proverbi popolari, il bruttissimo 3866, invece, è assai virtuoso. Offre l'illusione del bianco, staccandosi comunque dal fondo immacolato con il suo lieve contrasto. 
Gli stami gialli sono nodini a un filo, ricamati sopra alla rosa finita.


2. Mèscolati i colori!
Parlo delle more perchè si trovano in questo ricamo, ma non solo... 
Ho imparato a mescolare i fili dalla mitica Diane Lampe. Potete ottenere sfumature variegate semplicemente affiancando nella gugliata colori diversi. Le more sono lavorate a due fili, uno per tonalità. 


3. Un tocco di luce alla verdura!
Di solito si bada poco a come ricamare il fogliame, soprattutto in lavori così essenziali. E invece, provando a usare due tonalità di verde in ciascun gruppo di foglie, noto che la variazione è gradevole, perchè offre l'illusione di un gioco di luce.

Inutile dire che questo interessante lavoro mi fa frullare in testa diverse idee... Ma quale delle tante idee che butto lì riuscirò mai a realizzare... Non ve lo so dire.


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